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Cronaca

Le dosi di marijuana nel sottoscala non sfuggono al fiuto del cane “King”

La sostanza stupefacente sequestrata dai carabinieri, arrestato un biancavillese di 26 anni

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I carabinieri di Biancavilla, con il Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno arrestato un 26enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Il giovane era stato notato in atteggiamenti “sospetti”. Alla vista di una pattuglia si allontanava velocemente, come a voler evitare eventuali controlli.

Per questi motivi sono stati organizzati pedinamenti ed osservazioni e a distanza. I sospetti sono stati confermati. Soprattutto in ore notturne, nel centro cittadino, l’uomo aveva a che fare con lo spaccio di droga. Così è stato pianificato l’intervento a casa sua, nei pressi dell’ospedale. Un blitz effettuato con King, il cane dei cinofili.  

Appena raggiunta la rampa di scale che porta al piano superiore dell’abitazione, King ha segnalato al suo conduttore un armadietto nel vano sottoscala. Qui i carabinieri hanno scovato 35 dosi di marijuana, per un peso di circa 50 grammi, 70 euro in banconote di piccolo taglio e gli attrezzi del mestiere: un bilancino di precisione e numerose bustine in plastica trasparente.

Nelle camere da letto, all’interno di un comodino, i militari hanno poi recuperato 2 dosi di marijuana mentre, in un pensile della cucina, c’erano delle infiorescenze di quella pianta, non ancora confezionata.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento e il denaro, il giovane pusher è stato arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’atto, mentre lo stupefacente è stato sequestrato.

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Cronaca

Il caso Salamone, alla ricerca del “Maschio 1”: attesa una (nuova) svolta

Nicola Mancuso sconta l’ergastolo per l’omicidio della giovane, ma va individuato ancora il suo complice

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Proseguono le indagini sul caso di Valentina Salamone, la 19enne di Biancavilla uccisa in una villetta di Adrano, inscenando un suicidio per impiccagione. Sulla sua morte c’è una condanna definitiva all’ergastolo per Nicola Mancuso. Ma si cerca il suo complice. Un “Maschio 1” che lo ha aiutato in quelle fasi drammatiche in cui veniva spezzata la vita di una giovane solare. Ci sono tracce di dna ed è su quelle che si concentrano le verifiche, nel tentativo di risalire all’uomo.

Anche in questa occasione, la famiglia della giovane resta unita e combattiva. E, opponendosi all’archiviazione, attraverso l’avv. Dario Pastore, come evidenzia il quotidiano La Sicilia, aveva suggerito di «acquisire il profilo genetico di almeno un individuo di sesso maschile per nucleo familiare residente nel comune di Adrano nella fascia di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, alla data del 24 luglio 2010 e di tutti i soggetti ulteriormente ritenuti meritevoli di accertamento, nonché tutta l’attività di indagine conseguente all’esito degli accertamenti effettuati».

Novità sul caso potrebbero arrivare, dunque, dalle verifiche sul dna. I familiari di Valentina lo avevano urlato il giorno della condanna in Cassazione di Mancuso: «La verità non è completa, ora bisogna identificare il “Maschio 1”». Gli inquirenti lavorano in questa direzione e, grazie agli esami scientifici, si è fiduciosi che si arrivi ad una (nuova) svolta.

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